IOnonESISTO
“ La fotografia, come ci racconta spesso Ferdinando Scianna, è un linguaggio ambiguo e, allo stesso tempo, è uno straordinario strumento per indagare e interpretare la realtà. Quando impiegata con piena consapevolezza, è capace di entrare tra le pieghe più nascoste di ognuno di noi e di restituire un tipo di “verità” che difficilmente le parole potrebbero mettere in scena. Del resto, la consapevolezza è alla base del lavoro di Marco Rilli che, con questa serie di ritratti in bianco e nero, decide di affrontare questioni davvero complesse come i disturbi del comportamento alimentare. Il suo è un gioco continuo di specchi, di rimandi e di sospensioni. Moltissimi sorrisi e altrettanti oggetti d’affezione, a simboleggiare stati d’animo. Voglia di volare. Fiori e bilance. Matite e dichiarazioni scritte sul corpo. La sensazione è quella di essere cullati da un’altalena capace di superare il peso della gravità e della claustrofobia. IOnonEsisto raccoglie una sequenza di scatti molto coerenti fra loro, il cui senso vero è quello di declinare, attraverso una precisa impostazione narrativa, storie di persone che hanno deciso di affrontare un malessere interiore. Da una parte Rilli sceglie un approccio seriale: ritratti ravvicinati, mezzo busto e dettagli restituiscono all’intera sequenza la totale assenza di analisi e giudizi. Dall’altra, lascia la totale libertà ai soggetti di mettersi in posa. E’ la dichiarazione di voler raccontare le vicende del disturbo alimentare seguendo la regola dell’autorappresentazione. La galleria di ritratti prende forma velocemente. Potrebbe essere equiparata ad un album di famiglia, a un diario collettivo, scritto a più voci e a più mani con l’obiettivo comune di dichiarare che da anoressia, bulimia e più in generale di disturbi del comportamento alimentare si può guarire e che, per poter uscire da quella condizione, da molti vissuta come una prigione costruita attorno a sé stessi, non bastano la forza di volontà e il riconoscere il proprio comportamento come anomalo. Bisogna compiere un passo significativo: affidarsi agli altri e imparare a guardarsi dentro. Nei fatti, questa mostra invita al dialogo e ci conferma che i disturbi alimentari, che si piantano nella sfera privata come macigni, vanno ben oltre la sola percezione esteriore del corpo.
Quello di Marco Rilli è un lavoro non convenzionale, realizzato con l’obiettivo di depurare lo sguardo da facili preconcetti, mosso dal desiderio di restituire lucidità alle questioni trattate, di mettere in luce la necessità di rivelare una parte importante della propria intimità.”
Denis Curti
Il progetto
Il progetto IOnonESISTO ha lo scopo di far conoscere i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), vere e proprie patologie che interessano un numero sempre maggiore di ragazzi e adolescenti, coinvolgendo l’intera sfera familiare. Si tratta di un viaggio emotivo attraverso il dolore di chi ne soffre in prima persona e di tutti coloro che ne sono inevitabilmente coinvolti.
Da qualche mese, a questo scopo, stiamo fotografando e intervistando persone che gravitano attorno al mondo di disturbi DCA: abbiamo ascoltato e fotografato pazienti, ex pazienti, genitori, familiari e partner, medici, psicologi, nutrizionisti... Attraverso la fotografia e le testimonianze vogliamo comunicare un forte messaggio che aiuti a riflettere sulle difficoltà, le paure, le angosce, il senso d’impotenza e di colpa e la sensazione di inadeguatezza di coloro che vivono direttamente o indirettamente queste patologie. Alla fine del progetto, iniziato a maggio e che terminerà a novembre, avremo incontrato, intervistato e fotografato circa 100 persone. Riteniamo sia molto importante divulgare e sostenere questo il progetto IOnonESISTO: per frenare la diffusione di questo fenomeno occorre infatti diffonderne la conoscenza, affinché sia più semplice intercettare precocemente i sintomi che indicano il malessere.
Di cosa stiamo parlando
Bulimia e anoressia sono termini noti più o meno tutti, ma ne conosciamo realmente i subdoli meccanismi? Se poi nominiamo Binge Eating o Night Eating Syndrome iniziamo a entrare in un mondo sconosciuto ai più, che comprende anche ortoressia, bigoressia, disturbo da ruminazione, picacismo: tutti disturbi legati a un anomalo rapporto con il cibo. Secondo la Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare (SISDCA), in Italia questi colpiscono ogni anno 8.500 persone. Il ministero della salute ha stimato che in Italia sono circa 3 milioni i soggetti affetti da disturbi alimentari. Otto-nove donne su 100.000 si ammalano di anoressia e 12 di bulimia. Tra gli uomini i nuovi casi di anoressia sono 0,02-1,4 ogni 100.000 persone e i casi di bulimia sono circa 0,8. La fascia compresa tra i 15 e i 19 anni è tradizionalmente quella più a rischio, ma negli ultimi anni l’età in cui compaiono i primi disturbi si sta abbassando. Sono poi sempre più numerosi casi di bambini che soffrono di anoressia o bulimia già intorno agli 8-9 anni ma anche i casi che riguardano gli adulti over 40. Negli Stati Uniti APA indica una prevalenza dell'anoressia tra 0,5 e 3,7 per cento nella popolazione femminile, a seconda della definizione di caso utilizzata, e tra l'1,1 e il 4,2 per cento per la bulimia. Il rapporto tra prevalenza nelle donne e negli uomini si attesta tra 1 a 6 e 1 a 10.
Non ho trovato dati certi, ma si stima che il lockdown abbia incrementato del 30% i dati sopracitati.
Aspetti tecnici
Dal punto di vista fotografico sono state fatte scelte molto nette, cercando di eliminare qualsiasi elemento di disturbo: foto in bianco e nero su fondale neutro e illuminazione semplice. Si è scelto di non sottolineare i segni che la malattia scolpisce nel corpo, per non rischiare facili spettacolarizzazioni, puntando invece alla persona in quanto tale: il racconto visivo si sofferma sui segni interiori di soggetti investiti dalla tragedia, includendo anche tutti coloro che lottano al loro fianco. Per questo, spesso, i soggetti sorridono: una scelta che non deve distogliere l’attenzione dalle testimonianze scritte, molto spesso drammatiche. Si è deciso cioè di fotografare le persone malate sotto una luce diversa, non volendo rappresentare la loro malattia, ma le loro personalità.
Ringraziamo per la disponibilità Villa Miralago, in particolare Federica, Giorgia e Biagio.
Info
Per mostrare il lavoro in fase di sviluppo sono state create:
• Un blog: https://iononesistoblog.wixsite.com/blog
• Una pagina Instagram : https://www.instagram.com/iononesistoblog/
• Una pagina facebook: https://www.facebook.com/IOnonEsistoblog
Segue una selezione delle oltre 100 immagini che compongono l’intero progetto. IOnonESISTO è una mostra itinerante , per info scrivimi